domenica 23 novembre 2008
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un monitor da cui filtrare la realtà
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È difficile che si realizzi una
qualunque azione,
se prima non la si ha
ben chiara in mente.
Un'idea, per potersi
pienamente attuare, deve rispondere
a una condizione fondamentale:
prima ancora della sua realistica attuabilità,
deve essere chiara e limpida,
anche se apparentemente folle.
Trovo pericoloso invece il ragionamento
che si ferma alla pura attuabilità dell'idea,
perchè la maggiorparte delle grandi
imprese umane sono follie.
Se pensiamo solo alla realizzabilità,
un grave senso di impotenza ci inibisce,
poichè subito confrontiamo l'idea
con gli ostacoli materiali
che si frappongono
alla sua realizzazione.
Perchè invece non spostare l'attenzione
a un livello precedente,
al sicuro dalle frustrazioni,
più vicino alla spinta emozionale
che sorregge l'idea?
Nella solitudine della nostra mente, i
nfiammata dalle aspirazioni e dai sogni,
l'idea si forma, a suo modo perfetta, e
tanto più sarà forte, tanto più riuscirà
a sedurre la realtà, a piegare
la materia a suo favore.
Così è stato per la mia idea di
vivere eseguendo
al pianoforte
le mie composizioni.
Non potevo fare altro,
anche se questo mi ha portato
a vivere talvolta di stenti.
Il mio sogno era lì ad attendermi,
chiaro, folle e inevitabile.
ora posso dire che ogni cosa può iniziare,
perchè soltanto a noi sta la prima mossa:
concepire un'idea sorretta dall'emozione.
L'idea uscirà dal mondo e travolgerà
i muri, avrà sostenitori e detrattori,
procurerà ricchezze e delusioni.
E attenzione, non esiste la fortuna:
esiste la fortuna di avere un'idea forte
e di crederci fino in fondo.
G.A.
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